martedì 1 novembre 2011

APPUNTI PERSONALI PRESI ALLA:“GIORNATA STUDIO SULL’ INTELLIGENZA EMOTIVA”.

APPUNTI PERSONALI PRESI ALLA:
“GIORNATA STUDIO SULL’ INTELLIGENZA EMOTIVA”.
BOLOGNA ( VIA MARSALA 26 ): 20/05/2011.
APPUNTI PERSONALI PRESI ALLA:
“GIORNATA STUDIO SULL’ INTELLIGENZA EMOTIVA”.
BOLOGNA ( VIA MARSALA 26 ): 20/05/2011.


LO SVILUPPO DELL’ INTELLIGENZA EMOTIVA: ALCUNI STRUMENTI D’INDAGINE. Sergio Agnoli.
L’Intelligenza Emotiva ( E. I. ) è indagata con metodi multidimensionale.
L’Intelligenza Emotiva è una serie di capacità che consentono all’individuo di identificare e di gestire le proprie emozioni, di riconoscere quelle degli altri, così da poter organizzare di conseguenza le relazioni.
L’Intelligenza Emotiva è misurata attraverso i seguenti strumenti:
  1. Mental Ability Model;
  2. Mixed Ability Model;
  3. Trait Emotional Intelligence → attraverso il TEIQue;
  4. Specificy Ability Approcc → attraverso il LEAS.
La misurazione nello sviluppo dell’ Intelligenza Emotiva è effettuata attraverso i seguenti strumenti:
  1. MSCEIT – YV;
  2. IE ACME;
  3. EQ – i;
  4. TEIQue – CF ( Trait Emotional Intelligence Questionnaire – Children Four );
  5. LEAS – C ( Levels of Emotional Awareness Scale for Children ).
L’Intelligenza Emotiva può essere considerata come;
  1. un’abilità;
  2. consapevolezza emozionale;
  3. elementi di tratto.
Il TEIQue – CF ( Trait Emotional Intelligence Questionnaire – Children Four ) è un test usato per i bambini da 6 ai 12 anni; è composto da 75 items costituiti da brevi affermazioni, che prevedono la scelta di una risposta tra le 5 possibili poste su scala likert.
Il LEAS – C ( Levels of Emotional Awareness Scale for Children ) è una scala che misura self – report la consapevolezza emotiva propria, degli e globale dei bambini. Il questionario è composto da 12 scenari diversi l’uno dall’altro, in cui il bambino devi rispondere a come si sente lui e a come si sente l’altro.
Le Matrici Progressive di Raven Indagano l’intelligenza cognitiva non verbale .
Le femmine, rispetto ai maschi loro coetanei, hanno una maggiore produttività verbale nel pronunciare le parole del lessico emotivo.
La felicità è la principale emozione che i bambini, maschi e femmine, riconoscono più facilmente; mentre la tristezza è riconosciuta con maggiore difficoltà.
I bambini che hanno una buona capacità di discriminare le emozioni sono competenti nell’area dell’ Intelligenza Emotiva.
Riconoscere le emozioni ( le proprie e le altrui ) rende capaci di essere competenti nell’Intelligenza Emotiva.
L’Intelligenza Emotiva di tratto dei bambini dai 3 agli 8 anni è composta da due fattori principali:
  1. socioemozionalità;
  2. controllo delle emozioni.
L’Intelligenza Emotiva di tratto è un elemento stabile nel corso dello sviluppo.
Attraverso l’Intelligenza Emotiva si può indagare l’ansia, il rendimento scolastico, la competenza emotiva e le capacità relazionali del bambino.

LA MISURAZIONE DELLE ABILITA’ DI INTELLIGENZA EMOTIVA: LA VALIDAZIONE ITALIANA DEL MSCEIT E LA COSTRUZIONE DELL’ IE – ACCME PER PREADOLESCENTI E ADOLESCENTI. Antonella D’ Amico.
















percezione

voti.

















immagini




IE esperenziale.






INTELLIGENZA





facilitazioni.


EMOTIVA ( IE ).



facilitazione










sensazioni.






















IE strategica.

comprensione.

cambiamenti.

















miscele di








stati emotivi.
























gestione.

gestione.

















situazioni








emotive.












L’ MSCEIT ( Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test)[1] è  un test che ha un report quantitativo ( dati e grafico ), una descrizione qualitativa dei punti di forza e delle abilità da sviluppare e domande guida per il colloquio di restituzione e/o per l’intervento clinico.
Il test IE – ACCME ( Intelligenza Emotiva – Abilità, Conoscenza, Consapevolezza,                        Meta-Emotiva ), ( D’Amico; Giunti O. S. ) indaga l’Intelligenza Emotiva nei preadolescenti e adolescenti ( dai 10 ai 17 anni ). È ispirato al modello di Mayer e Salovey. Tale test prevede 8 compiti di presentazione ( abilità di Intelligenza Emotiva ) attraverso compiti di percezione delle emozioni ( volti e immagini ), di facilitazione delle emozioni nei processi cognitivi, la comprensione delle emozioni e la gestione emotiva.[2]    [3].
Il CCME è un test che misura la conoscenza e la consapevolezza meta – emotiva; è composto da due questionari con scala likert da compilare prima del test di abilità.
Le emozioni sono una conseguenza degli eventi.
Il test IE – ACCME permette di avere un profilo di abilità emotive, di fare un confronto tra abilità e dimensioni meta – emotive ( auto – valutazione e consapevolezza ).
L’ Intelligenza Emotiva può essere potenziata nei bambini della scuola primaria, nei preadolescenti e negli adolescenti.

COMPETENZA EMOTIVA E ATTACCAMENTO: UNO STUDIO NELL’AMBITO DELL’ADOZIONE. Lavinia Barone.
I bambini istituzionalizzati hanno qualche difficoltà a riconoscere le proprie e le altrui emozioni.
Con un attaccamento disorganizzato ( attaccamento disorganizzato in riferimento alla Teoria dell’Attaccamento di John Bowlby, 1969 ) il bambino potrebbe diventare deficitario nel riconoscere ed esprimere le emozioni. Se ciò avviene si possono avere da parte del bambino dei problemi comportamentali, dei problemi psicopatologici e dei problemi a riconoscere le emozioni.
L’attaccamento disorganizzato è maggiore nei bambini in istituto, poi in quelli adottati e in fine in quelli normali, cioè quelli biologici.
Le adozioni tardive sono le adozioni che avvengono dopo il primo anno di vita del bambino.
I test / le prove per valutare l’attaccamento sono:
  1. l’ A.A.I. (Adult Attachment Interwiew );
  2. il manchester child attachment story task.
  3. Strange Situation.
I bambini adottati sono meno disorganizzati emotivamente se i genitori adottivi sono sicuri e calorosi, con disponibilità al dialogo e al confronto con il bambino stesso.
I bambino con una traumaticità non risolta sono quelli che hanno maggiori difficoltà nel riconoscimento delle proprie e delle altrui emozioni.
La comprensione delle emozioni si lega alla relazione di attaccamento avuta durante l’infanzia.
La comprensione emotiva è come una conoscenza situata socialmente e un principale fattore di rischio psicopatologico è la mancata risoluzione del trauma .
Comprendere le emozioni è una forma di intelligenza, soprattutto se le consideriamo le contesto dell’attaccamento.

LA LEASS – C: UNO STRUMENTO PER LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA IN ETA’ EVOLUTIVA. A. Marchetti.
La LEAS – C ( Scala di Competenza Emotiva – versione Bambini )[4] è usata in ambito clinico, nell’ ambito della ricerca e nell’ambito dell’Intelligenza Emotiva ( in particolar modo per la Consapevolezza Emotiva [5] ). La LEAS – C è la versione per bambini e la valutazione delle risposte ( su scala likert da 0 a 5 ) è effettuata sulla base del livello di complessità delle emozioni enunciate. Per ogni scenario vengono effettuate 3 valutazioni:
  1. Sé;
  2. altro;
  3. totale.
La somministrazione del LEAS – C è individuale e risulta che le produzione dei bambini è più ricca e più complessa rispetto ad una somministrazione collettiva.
Il FASTE è un test di situazione affettiva che valuta l’empatia del bambino. La condivisione dell’esperienza emotiva ( indagata attraverso il FASTE ) risulta essere un buon predittore della Consapevolezza Emotiva ( Indagata attraverso il LEAS – C ), sia sulle singole scale e sia sulla scala totale. Ciò supporta l’ipotesi che la condivisione delle emozioni costituisce un precursore della più ampia capacità di comprendere le proprie e le altrui emozioni, di cui la Consapevolezza Emotiva costituisce una componente.
Il CPDD è un questionario che indaga cosa prova il bambino in differenti situazioni.
La versione italiana del LEAS – C è stata valicata nel 2010, con una somministrazione individuale a 125 bambini.
 La LEAS – C è in relazione al linguaggio, all’empatia e all’ Teoria della Mente.
Le prove ToM ( ToM = Teoria della Mente ) sono prove basate sulle false credenze.

I TRATTI DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA. K. V. Petrides.
Dell’ Intelligenza Emotiva se ne sono occupati:
  1. Thornike ( 1920 ), con il testo: “L’intelligenza sociale”;
  2. Gardner ( 1983 ), con il testo: “L’intelligenza multipla”;
  3. Greenspan ( 1989 ), Leuner ( 1966 ), Payne ( 1986 ), con i testi “Intelligenza Emotiva”;
  4. Salovey e Mayer ( 1990 );
  5. Goleman ( 1995 );
  6. Petridis ( 2000 ).
L’abilità nell’ Intelligenza Emotiva è un’abilità cognita – emozionale, che può essere anche appresa attraverso particolari percorsi ( attraverso i percorsi di Training Emotional Intelligence ). L’abilità nell’ Intelligenza Emotiva è un’abilità cognita – emozionale ed è considerata una nuova abilità cognitiva.
L’intelligenza emotiva è il punto d’intersezione tra le emozioni e l’intelligenza.
Il MSCEIT ( Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test ) è un test sulle abilità cognitive dell’ Intelligenza Emotiva; di tale test non esiste una versione italiana e di conseguenza non è stato valicato in Italia ).[6]
Il Training sull’Intelligenza Emotiva è una costellazione di autopercezioni delle azioni e delle emozioni a livello individuale. Nel Training sull’Intelligenza Emotiva vengono affrontati 15 aspetti sulle emozioni dell’individuo.

COMPETENZA EMOTIVA, PERSPECTIVE – TALKING E COMPORTAMENTO PROSOCIALE: RELAZIONI E PERCORSI DI SVILUPPO NEL CONTESTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA. Ada Cigala.
Competenza Emotiva = capacità di affrontare un ambiente variabile e ricco di sfide, che da al soggetto un senso di crescita, di efficacia e di adattamento.
La Competenza Emotiva è un costrutto multi – componenziale, composto da:
1.      empatia;
2.      consapevolezza dei propri stati emotivi;
3.      riconoscere le emozioni degli altri.
Perspective – Talking = capacità di assumere una prospettiva esterna alla propria dal punto di vista percettivo, cognitivo ed emotivo ( Bonino, 1998; Fireman, 2010 )[7].
I comportamenti prosociali sono comportamenti messi in atto senza la ricerca di ricompense esterne e che favoriscono il gruppo.
La Teoria della Mente ( ToM ) non può essere appresa secondo training specifici; ma è possibile promuovere alcune abilità della Teoria della Mente, ma tali abilità non vengono mantenute nel tempo.
La consegna è molto importante per l’esecuzione dei training. La consegna serve per ingaggiare i bambini e per stimolarli/prepararli alla prova e ottenere così la loro collaborazione.
Per la Teoria della Mente si usano i Compiti di Falsa Credenza,  e il Perspective – Talking percettivo.
Per la Competenza Emotiva si utilizza i test TEC ( Test of Emotion Compehnsion )[8].
Per il training con i bambini sulla competenza emotiva si usano le narrazioni, la drammatizzazione e il disegno.
Il conforto e l’aiuto sono comportamenti prosociali.
La Teoria della Mente è il mettersi al posto dell’altro a livello percettivo e a livello emozionale.
Esiste una correlazione tra Competenza Emotiva, la Teoria della Mente e il Comportamento Prosociale
Un training sulla competenza emotiva per bambini in età prescolare è efficace per lo sviluppo della Teoria della Mente, per il Comportamento Prosociale, per i comportamenti d’aiuto e per la riduzione dei comportamenti aggressivi.

UN CONFRONTO TRA MISURE DI INTELLIGENZA E COMPETENZA EMOTIVA E LORO RAPPORTI CON IL BENESSERE SOGGETTIVO. Vanda L. Zammuner.
Intelligenza e Competenza Emotiva sono aspetti importanti per l’adeguatezza e il raggiungimento del successo lavorativo e sociale.
Il test TIEIT ( Test d’Intelligenza Emotiva Italiano ) misura le abilità emotive ( misure di performance ) attraverso:
  1. la percezione delle emozioni;
  2. la comprensione delle emozioni;
  3. la gestione delle emozioni proprie ed altrui ( a livello di empatia ).
Il test TIEIT misura le competenze e i tratti emozionali, le competenze rilevanti per i contesti di lavoro e i tratti relativi al lavoro collegati alla competenza nell’ Intelligenza Emotiva. Il test contiene delle scale criterio, le quali sono volte a misurare il benessere soggettivo ( scala di soddisfazione della vita e scala degli affetti positivi e negativi ). Il test misura adeguatamente le variabili d’interesse ( cioè le variabili che realmente deve adeguatamente indagare ) e ciò né conferma la validità rispetto alle variabili criterio.



INTELLIGENZA EMOTIVA E PRINCIPALI AMBITI APPLICATIVI: FONTI DI CONSENSO E DISACCORDO. Giacomo Mancini.
Intelligenza Emotiva = è la capacità di riconoscere le proprie e le altrui emozioni.
Nell’area dell’infanzia e della pre – adolescenza mancano vere e grandi ricerche sull’ Intelligenza Emotiva.
Per valutare l’ Intelligenza Emotiva si utilizzano:
  1. self – report;
  2. strumenti di performance.
Il Trait E. I. ( cioè il tratto d’ Intelligenza Emotiva ) è la caratteristica di tratto più stabile legata a fattori di personalità della persona.
I bambini che sono in grado di gestire le proprie emozioni hanno comportamenti prosociali, rendono meglio a scuola, sono meno ansiosi, sono meno aggressivi e sono meno depressi.
Negli U. S. A. gli psicologi scolastici promuovono l’ Intelligenza Emotiva.
Attraverso attività individuali e di gruppo si possono aiutare i bambini svantaggiati nel settore dell’ Intelligenza Emotiva e tale aiuto prevede come figure professionali la presenza degli insegnanti scolastici, degli psicologi scolastici e degli psicologi evolutivi.
Non necessariamente i bambini con un alto rendimento scolastico sono integrati bene nella classe e sono competenti sul piano dell’ Intelligenza Emotiva.
L’ Intelligenza Emotiva è di natura soggettiva; ci sono diverse traiettorie di sviluppo tra un bambino e un altro e tra un maschietto e una femminuccia.
Nell’ Intelligenza Emotiva intervengono aspetti:
  1. affettivi;
  2. cognitivi;
  3. sociali;
  4. fisici.
Gli aspetti affettivi hanno un ruolo molto importante nel contesto sociale.

STRATEGIE DI COOPING EMOZIONALE, REGOLAZIONE EMOZIONALE E INTELLIGENZA EMOTIVA. Pio E. Ricci Bitti.
Gli etologi, i fisiologi, i neuropsichiatri e gli psicologi, da prospettive diverse, dagli anni ’70 si sono interessati maggiormente alle emozioni. Negli ultimi 20 anni si studiano meglio le emozioni e le sue ricadute nell’ambito lavorativo, scolastico e sociale.
L’autoregolazione può essere concettualizzata come l’abilità a gestire le proprie azioni, pensieri e sentimenti in modo adattivo. I processi di autoregolazione usano le reazioni ( cioè le risposte ) emotive sia come schemi per l’azione e sia per gestire le relazioni interpersonali.
La possibilità di beneficiare delle emozioni come fattori delle promozione della salute in un contesto sociale è ormai un idea ben diffusa ed accettata.
L’uomo prova e modula le proprie emozioni.
Il Cooping Emozionale è una strategia applicabile di fronte allo stress. Il Cooping Emozionale è finalizzato alla riduzione e alla regolazione della tensione emotiva. Il cooping è centrato sul problema ( gestire e modificare il problema ). Il cooping è centrato anche sull’ esitamento.
La misurazione dell’efficacia delle strategie di cooping avviene attraverso la somministrazione al soggetto si self – report.

Evento di vita à Valutazione à Strategie di cooping à Risposta.
La regolazione emozionale è l’insieme di processi attraverso i quali l’essere umano cerca di determinare:
  1. quali emozioni provare;
  2. quando provarle;
  3. come sperimentarle;
  4. come esprimerle.
Regolare la risposta emotiva significa agire monitorando sia l’azione e sia l’esito dell’azione stessa.
Cooping Emozionale = processi consci, processi focalizzati su emozioni negative.
Regolazione Emozionale = processi collocabili in un continum conscio ed inconscio, focalizzato su emozioni sia positive e sia negative.
L’ Intelligenza Emotiva si basa sui seguenti modelli:
  1. Modello delle abilità = Intelligenza Emotiva come serie di abilità cognitive coinvolte nel funzionamento emotivo;
  2. Modello Misto = Intelligenza Emotiva che comprende sia abilità cognitive e sia tratti di personalità.
In entrambi i modelli si individuano delle competenze specifiche ( Skills ), delle strutture e dei tratti specifici, usando strumenti basati sulla performance e i self – report.
Tali 2 modelli pongono diversa enfasi sui seguenti elementi:
  1. dimensione sociale;
  2. individuazione di specifiche abilità ed operazionalizzazione dei costrutti;
  3. misurazione psicometrica dei costrutti.
La Consapevolezza Emotiva è la competenza linguistica verbale nel pronunciare le emozioni e di riconoscerle giustamente. Le femmine sono più competenti dei maschi nella Consapevolezza Emotiva. Superati i 22 anni di età le differenze di Competenza Emotiva tra i due sessi ( maschi e femmine ) scompaiono.
Le emozioni in primo luogo motivano l’individuo ad agire o a non agire.



[1] La Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (MSCEIT) è un test progettato per misurare i quattro rami del modello di Intelligenza Emotiva di Salovey e Mayer. L’ MSCEIT è stato sviluppato dalla tradizione dei test d’intelligenza, formato dalla comprensione scientifica emergente delle emozioni e la loro funzione ed  è destinato a valutare l'intelligenza emotiva. L’ MSCEIT è l’erede del Multifactor Emotional Intelligence Scale (MEIS). L’ MSCEIT è composto di 141 items e richiede 30-45 minuti per essere completato. L’ MSCEIT prevede 15 punti principali: Punteggio totale Intelligenza Emotiva, due partiture Area, quattro punteggi Branch, e otto punteggi Task. Oltre a questi 15 punti, ci sono tre punteggi supplementari (Mayer, Salovey e Caruso, 2002).
È somministrabile dai 17 anni di vita in poi.
( dal sito internet: http://www.eiconsortium.org/measures/msceit.html ).

[2] Le potenzialità di tale test sono:
1.        definizione di un profilo di abilità emotive, misurate attraverso il criterio del consenso;
2.        confronto tra abilità e dimensioni meta – emotive ( autovalutazione e consapevolezza );
3.        misura del grado di discrepanza tra conoscenza dichiarativa e comportamento riferito.
Gli ambiti di applicazione del IE – ACCME non sono solo clinico – diagnostico ma risulta utile anche nei diversi contesti educativi come base di partenza per:
1.        migliorare i livelli di consapevolezza meta – emotiva;
2.        avviare percorsi di riflessione meta – emotiva e di potenziamento di specifiche abilità emotive.
( dal sito internet: http://www.giuntiscuola.it/files/Convegno_febbraio_4/5DAmico.pdf  ).

[3] IL TEST IE-ACCME: LAMISURAZIONE DELL’ABILITÀ,CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA META-EMOTIVA IN PREADOLESCENTI E ADOLESCENTI.
Antonella D’Amico. (UNIVERSITÀ DI PALERMO)
L’Intelligenza emotiva è definita nel modello di Salovey e Mayer (1997) come l’insieme delle abilità cognitive di elaborazione delle informazioni emotive, divise dagli autori i quattro rami: Percezione ed espressione delle emozioni; Facilitazione delle emozioni nei processi di pensiero; Comprensione e analisi delle emozioni; Gestione intrapersonale e interpersonale delle emozioni. Diversi studi presenti nella letteratura internazionale hanno dimostrato l’importanza dell’Intelligenza Emotiva nei diversi contesti di vita degli individui e costruzione di strumenti di misurazione assume grande rilevanza nei contesti, clinici, educativi e organizzativi. A questo proposito, è stato di recente realizzato l’adattamento italiano del Mayer, Salovey e Caruso Emotional Intelligence Test (2002), a cura di D’Amico e Curci (2010; si veda anche Curci e D’Amico, 2010), che misura le abilità di percezione, facilitazione, comprensione e gestione delle emozioni in soggetti dai 17 anni in poi, e il software “Sviluppare l’Intelligenza emotiva” (D’Amico e De Caro, 2008), destinato a bambini dagli 8 ai 13 anni circa. Al contrario non era fino a oggi disponibile alcuno strumento per la misurazione dell’intelligenza Emotiva in preadolescenti e adolescenti, lacuna che ci si è proposti di colmare con la realizzazione del test IE-ACCME, ispirato al modello di Salovey e Mayer (1997). Il test IE-ACCME si propone di misurare l’Intelligenza Emotiva di preadolescenti e adolescenti, nei suoi 4 rami di Percezione, Uso, Comprensione e Gestione. Ogni ramo dell’Intelligenza Emotiva viene esplorato sotto il profilo della: Conoscenza metacognitiva o convinzione che l’individuo possiede sulle emozioni; Consapevolezza Meta-Emotiva, ossia l’autopercezione di competenza in un determinato dominio delle emozioni; Abilità emotiva, grado di consenso tra le risposte date dal soggetto a una serie di prove sulle abilità emotive e quelle ottenute dalla maggioranza dei soggetti del gruppo di standardizzazione (consenso generale), e da un gruppo di esperti studiosi delle emozioni (consenso esperto); Auto-valutazione di performance, data dalla valutazione di ogni soggetto sulla propria prestazione al test di Abilità. Nel corso della presentazione, saranno esposti i primi dati della standardizzazione  e validazione italiana dello strumento.
( dal sito internet: http://www.giuntiscuola.it/files/Abstract_febbraio4/5-D'Amico.pdf ).

[4] La LEAS – C è uno strumento che valuta la Consapevolezza Emotiva, intesa come l’abilità di identificare e descrivere le emozioni proprie ed altrui ( Lane e Schwartz, 1987 ), considerate come rappresentazioni complesse. La LEAS – C è costituita da 12 scenari, nei quali si presenta al bambino un ipotetica situazione che lo vede coinvolto insieme a un altro personaggio chiedendogli di indicare quale sarebbe la sua emozione e quella dell’atro in quel contesto. La scala è redatta sia nella versione maschile e sia nella versione femminile.
La valutazione delle risposte ( su scala likert da 0 a 5 ) ( Lane, 1991; Marchetti, Valle, Castelli, Massaro, 2010 ) è effettuata sulla base del livello di complessità delle emozioni descritte e, nel livello pìù alto, anche sulla base della distinzione sé/altro.
Per la valutazione dei termini impiegati nelle risposte è stato tradotto e adattato il glossario originale ( circa 1400 termini ).
( dal sito internet: http://www.giuntiscuola.it/files/Convegno_febbraio_5/44Massaro.pdf  ).

[5] Lane ( 2000 ) considera la Consapevolezza Emotiva un’ aspetto dell’Intelligenza Emotiva; Lane e Schwartz ( 1987 ) ne sottolineano la valenza relazionale, definendola come la capacità di identificare e descrivere le emozioni proprie e altrui intese come rappresentazioni interne complesse. La Consapevolezza Emotiva può essere considerata un elemento fondamentale della più ampia “competenza sociale”; all’interno di questo dominio di competenza, essa manifesterebbe un proprio percorso evolutivo e giocherebbe un sensibile ruolo adattivo nella gestione delle relazioni interpersonali.
Con l’avanzare dell’età l’individuo progredisce nella sua Competenza emotiva:
·          sia nella tipologia di emozioni che vengono gestite ( dalle emozioni di base a quelle complesse );
·          sia nella raffinatezza dell’ interpretazione del vissuto emotivo stesso ( unidimensionalità versus multidimensionalità ).
Questa progressione evolutiva fa si che il bambino affini sempre più le proprie capacità relazionali, fino a considerare il proprio ruolo di partner socialmente competente. Si evince quindi come il dominio delle abilità emotive si intrecci inevitabilmente a quello delle abilità cognitive. La competenza emotiva, e quindi anche la consapevolezza, appare un costrutto adeguato per esprimere la componente cognitiva delle emozioni, stati mentali non epistemici la cui rappresentazione e gestione risulta funzionale per prendere parte al mondo sociale ( Marchetti, 1991 ).
( dal sito internet: http://www.giuntiscuola.it/files/Convegno_febbraio_5/44Massaro.pdf  ).

[6] Il Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (MSCEIT) definisce l’intelligenza emotiva come un’abilità e in particolare misura l’abilità delle persone nella risoluzione di problemi a carattere emotivo o problemi che richiedono, per la loro risoluzione, l’uso delle emozioni. Quando si attivano le abilità legate all’intelligenza emotiva, si ragiona con le emozioni, e le emozioni aiutano il pensiero. Quindi, l’intelligenza emotiva misurata con il MSCEIT si riferisce alla capacità di ragionare con le emozioni e alla capacità che le emozioni hanno di potenziare il pensiero. Il MSCEIT fornisce quindici punteggi: otto punteggi di compito (compito A - Volti; compito E - Immagini; compito B - Facilitazione; compito F - Sensazioni; compito C - Cambiamenti; compito G - Miscele; compito D - Gestione emotiva; compito H – Relazioni emotive), quattro punteggi di ramo (ramo 1 - Percezione delle emozioni; ramo 2 - Facilitazione del pensiero; ramo 3 - Comprensione delle emozioni; ramo 4 - Gestione delle emozioni), due punteggi di area (area esperienziale e area strategica) e un quoziente di intelligenza emotiva totale ed è strutturato come una sorta di albero. Il punto di partenza è dato dai compiti che combinati insieme generano i punteggi dei rami; a loro volta la combinazione dei rami dà luogo ai punteggi delle aree, che a loro volta generano il Quoziente di Intelligenza Emotiva totale.
Per semplificare la lettura del presente report, per ogni livello (quoziente di intelligenza emotiva totale, punteggio di area, punteggio di ramo) sarà indicato quali livelli inferiori (aree, rami o compiti) sono coinvolti.
Il report è suddiviso nelle seguenti sezioni:
1. Profilo generale: vengono riportati i risultati ottenuti al test dalla persona in oggetto in forma sia numerica che grafica. Oltre ai punteggi relativi alle aree, ai rami e ai compiti, il MSCEIT permette di ottenere anche l’indice di dispersione, che indica il grado generale di coerenza tra i diversi punteggi di intelligenza emotiva, e l’indice di distorsione positiva-negativa, che misura l’eventuale sensibilità dell’intervistato nel percepire emozioni positive (ad esempio la felicità) piuttosto che negative (ad esempio la tristezza), nelle immagini del MSCEIT.
2. Profilo di intelligenza emotiva totale e per area: fornisce una descrizione delle caratteristiche delle abilità di intelligenza emotiva della persona con un approccio che si sposta da un esame di tipo più generale (legato al quoziente di intelligenza emotiva totale) per poi passare a un approfondimento sempre più dettagliato relativo alle due aree (area esperienziale e area strategica).
3. Profilo di intelligenza emotiva per ramo e per compito: prende in esame i punteggi ottenuti sui rami (Percezione delle emozioni, Facilitazione del pensiero, Comprensione delle emozioni, Gestione delle emozioni), per poi giungere ad un livello maggiore di dettaglio che si esplica nella descrizione della prestazione negli otto compiti (Volti, Facilitazione, Cambiamenti, Gestione emotiva, Immagini, Sensazioni, Miscele, Relazioni emotive).
4. Punti di forza e abilità da sviluppare: presenta le abilità legate all’intelligenza emotiva che rappresentano punti di forza nella persona e quelle che costituiscono invece le aree da potenziare . In quest’ultimo caso, se presenti, sono inoltre fornite delle linee guida al fine di inquadrare meglio la tipologia di abilità su cui potrebbe essere importante intervenire. I punteggi del MSCEIT sono riportati sia in percentili sia, come i punteggi dei tradizionali test di intelligenza, con un punteggio medio di 100 ed una deviazione standard di 15.
Criterio di scoring utilizzato: è possibile calcolare i punteggi sia considerando il campione normativo di consenso generale (criterio consenso generale) che quello di consenso esperto (criterio consenso esperto). Il consenso generale riflette il grado di accordo tra le scelte della persona valutata e quelle del gruppo di standardizzazione, mentre il secondo riflette il grado di accordo tra le scelte della persona valutata e quelle di un gruppo di esperti dell ’International Society for Research on Emotion nello studio delle emozioni. Nel presente caso è stato scelto come criterio di scoring il consenso esperto.
Le decisioni basate sui risultati al MSCEIT devono essere prese con il supporto di professionisti qualificati. Qualsiasi testo contenuto in un report computerizzato va infatti visto come un ’ipotesi che deve essere confermata da altre fonti di informazioni, come colloqui, dati biografici o esiti di altri assessment. Il contenuto di questo report è riservato e deve essere trattato in modo assolutamente confidenziale e rispettoso della privacy della persona. È, inoltre, importante tener presente che:
·          il MSCEIT misura le abilità delle persone nello scegliere i comportamenti “migliori” in certe situazioni problematiche. È chiaro che saper individuare i comportamenti corretti è un’ottima premessa per assumerli in situazioni analoghe, ma è anche possibile che vi sia una dissociazione tra la conoscenza dichiarativa che una persona possiede sulle emozioni e il modo in cui si comporta abitualmente;
·          non vi sono comportamenti “giusti” o “sbagliati”, la personalità è distintiva: lo stile di ciascuno ha i propri punti di forza e di debolezza e determina la predisposizione a certe attivit à, ruoli o mansioni;
·          i risultati a un test psicometrico come il MSCEIT consentono di fare delle previsioni attendibili su come la persona si comporterà in una gamma sufficientemente ampia di situazioni.
( dal sito internet: https://www.internet-test.it/res/report/msceit/standard_italiano.pdf ).

[7] Si indica con l’espressione Perspective Taking ( PT ) la capacità di immaginarsi coinvolti in una scena sperimentando punti di vista diversi da quello reale.

[8] Il Test of Emotion Compehnsion è uno strumento che consente di valutare la comprensione delle emozioni in bambini d’età compresa tra i tre e gli undici anni.

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